La vertenza lavoro o vertenza sindacale è una procedura avviata dal lavoratore agente a tutela dei propri diritti per reclamare i propri diritti. La vertenza è uno degli strumenti di autotutela dei sindacati che consente agli iscritti di sottoporre una controversia individuale di lavoro ad una eventuale apposita commissione arbitrale allo scopo di ricercare una conciliazione tra le parti prima di procedere all'adozione di procedure legali.
Il sindacato che riceve la vertenza di lavoro convoca il datore di lavoro per un tentativo di conciliazione. In caso di buon esito le parti sottoscrivono un verbale in cui accettano l'accordo dinnanzi alla commissione sindacale. Nel caso in cui le parti non giungano ad un accordo la contestazione del lavoratore prosegue seguendo le vie legali.
Dal punto di vista del lavoratore la vertenza è uno strumento a basso costo ed alta professionalità, considerato che il sindacato si occupa esclusivamente della categoria degli agenti di commercio, per giungere ad una eventuale conciliazione con la ditta mandante senza sostenere le spese di una procedura giudiziale. Il costo di una vertenza consiste nell'iscrizione del lavoratore al sindacato, al corrispettivo delle spese, ad un contributo in caso di esito positivo!!
La vertenza di lavoro può essere presentata al sindacato di riferimento per contestare il:
Le ipotesi sono molteplici ed hanno tutte alla base un motivo di contestazione da parte dell'agente.. La vertenza può essere presentata durante il rapporto di lavoro o dopo il termine del rapporto di lavoro (es. recesso o risoluzione contrattuale). La vertenza deve essere presentata dal lavoratore nel più breve tempo possibile considerato che vi sono termini di prescrizione di uno, cinque e dieci anni, ma non iniziano dalla cessazione del mandato, ma da quando è avvenuto il fatto.
In caso di controversie il lavoratore deve segnalare al datore di lavoro la propria contestazione (al fine di non commettere errori è consigliabile servirsi della assistenza del sindacato). Qualora non veda riconosciuti i propri diritti può rivolgersi al sindacato per sottoporre la controversia ad un eventuale collegio arbitrale. Il sindacato avvia una raccolta di informazioni sul caso e infine convoca il datore di lavoro per avviare una procedura di conciliazione tra le parti.